Perchè il riposo non è sempre la soluzione migliore per guarire da un infortunio?
- info8674023
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Quando compare un dolore muscolare, articolare o tendineo, la reazione più comune è pensare: "Meglio fermarsi, riposare e aspettare che passi."
Sebbene in alcuni casi il riposo possa essere utile – ad esempio subito dopo un trauma acuto – nella maggior parte delle problematiche che trattiamo in fisioterapia, il riposo assoluto non è la soluzione per guarire da un infortunio. Anzi, può diventare parte del problema.
Il nostro sistema muscolo-scheletrico, infatti, è progettato per adattarsi al movimento. Le ossa, i muscoli, le articolazioni e i tendini si rinforzano con l’uso. Quando smettiamo di usarli – anche solo per pochi giorni – inizia un processo di indebolimento.
In fisioterapia, questo lo vediamo chiaramente in condizioni come:
Tendinopatie
Lombalgie e cervicalgie croniche
Lesioni muscolari
Artrosi
Post-infortuni sportivi
In tutti questi casi, un riposo prolungato rallenta la guarigione, indebolisce i tessuti e peggiora la tolleranza al movimento.
Il dolore non è sempre segno di “danno”
Inoltre, un errore comune è associare il dolore automaticamente a una lesione. In realtà, il dolore è un segnale complesso, influenzato anche da fattori neurologici, emotivi e cognitivi.
In molte condizioni croniche (es. tendinopatie o lombalgie), il dolore persiste anche se il tessuto è strutturalmente “a posto”. In questi casi, continuare a muoversi in modo controllato e progressivo è parte della cura, non una minaccia.
Quando il riposo non basta: perché il carico graduale è la chiave nel trattamento delle tendinopatie
Le tendinopatie sono condizioni che coinvolgono uno o più tendini, strutture robuste che connettono il muscolo all’osso e trasmettono la forza generata dal muscolo per produrre movimento.
A differenza di quanto si pensava in passato, la maggior parte delle tendinopatie non sono infiammazioni acute, ma processi degenerativi cronici del tendine. Ciò significa che:
Le fibre di collagene si disorganizzano
La matrice extracellulare cambia composizione
Il tendine perde la sua capacità di trasmettere efficacemente la forza
È per questo che oggi parliamo sempre più spesso di “tendinosi” e non semplicemente di “tendinite”.
È comprensibile che di fronte al dolore si cerchi di ridurre i sintomi con il riposo. Tuttavia, il tendine è un tessuto che vive e si adatta al carico. La sua forza, elasticità e capacità di resistere allo stress dipendono dalla quantità e dalla qualità dello stimolo meccanico che riceve.
Ecco cosa succede con il riposo prolungato:
Il dolore può temporaneamente diminuire, ma il tendine non “guarisce”
Il carico tollerato si abbassa ulteriormente: il tendine si indebolisce
Alla ripresa dell’attività, il dolore torna facilmente e con maggiore intensità
Si instaura un circolo vizioso: dolore → riposo → peggioramento → ricaduta

Perchè la soluzione per guarire dagli infortuni è l’esercizio terapeutico
Negli ultimi anni, la letteratura scientifica è diventata estremamente chiara: la riabilitazione attiva è il trattamento più efficace per le tendinopatie.
Il carico meccanico, se dosato correttamente, è uno stimolo biologico fondamentale per:
Riorganizzare le fibre di collagene
Stimolare la sintesi di nuove proteine tendinee
Migliorare la capacità di assorbire e trasmettere forza
Ridurre il dolore attraverso meccanismi sia periferici che centrali
Il tipo di esercizio non è uguale per tutti e viene scelto in base alla fase della tendinopatia e alla tolleranza del paziente:
Esercizi isometrici (fase acuta): mantengono la forza senza aggravare il dolore e hanno anche un effetto analgesico
Esercizi eccentrici (fase subacuta): aiutano nella riorganizzazione del tendine
Esercizi pliometrici e funzionali (fase avanzata): preparano il tendine a tornare ai gesti sportivi o lavorativi
Il nostro approccio
Valutazione approfondita della causa e della fase della tendinopatia.
Educazione del paziente: capire il problema è già parte della soluzione
Pianificazione di esercizi graduali, adattati alle esigenze e capacità della persona
Monitoraggio costante per adattare il carico in base ai miglioramenti
Il nostro obiettivo non è solo far sparire il dolore, ma riportare il tendine a svolgere le sue funzioni in sicurezza e con piena efficienza.
In conclusione
Se stai affrontando una tendinopatia, ricorda:
1. Il riposo assoluto non è la risposta;
2. Il tendine ha bisogno di movimento, ma di un movimento “intelligente”, calibrato, progressivo e guidato!
Se soffri di tendinopatia, dolori articolari o muscolari, è il momento di agire con un percorso su misura.
Il movimento giusto, guidato da professionisti, è la vera terapia.
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