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Hai difficoltà a estendere le dita della mano? Potrebbe essere il MORBO DI DUPUYTREN


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Che cos'è il Morbo di Dupuytren?

Hai problemi di mobilità della mano? Difficoltà a estendere le dita e rigidità della mano? La causa delle difficoltà di movimento e il dolore potrebbe essere il Morbo di Dupuytren!


Il morbo di Dupuytren è una patologia cronica e progressiva che determina la flessione permanente, progressiva e irriducibile di una o più dita della mano, più comunemente dell’anulare e/o del mignolo.

 

Questa patologia è caratterizzata da un ispessimento e una retrazione dell’aponeurosi palmare (struttura costituita da tessuto connettivo che ricopre e protegge i tendini, i nervi e i vasi sanguigni situati nel palmo della mano), con conseguente flessione delle dita della mano colpite.

 

Alla base di questa patologia sembra esserci una causa di tipo genetico, anche se il diabete, l’alcool, il fumo e i lavori manuali pesanti e ripetuti possono favorire l’insorgenza della malattia.

Colpisce prevalentemente soggetti di sesso maschile e con età compresa tra i  50-60 anni.

L’andamento della malattia può variare da soggetto a soggetto e può avere un decorso molto rapido o molto lento.



Come viene diagnosticata questa patologia?


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La diagnosi è clinica, si basa sull’ osservazione e sulla palpazione di noduli e/o cordoni sottocutanei a livello del palmo della mano associati o meno alla presenza della flessione irriducibile di una o più dita della mano. Nei casi più incerti è consigliato effettuare un’ecografia per fare una corretta diagnosi differenziale.

 

In relazione alla gravità del quadro clinico si può fare una classificazione:

- stadio 0, presenza di un nodulo non dolente e assenza di flessione delle dita.

- stadio 1, flessione del dito inferiore ai 45°

- stadio 2, flessione del dito tra i 45° e i 90°

- stadio 3, flessione del dito tra i 90° e i 135°

- stadio 4, flessione del dito tra i 135° e i  180°


Come si interviene?


Il trattamento più efficace, che permette di recuperare l’estensione delle dita coinvolte, è l’intervento chirurgico, che consiste nell’asportazione dei noduli e dei cordoni patologici.

Il trattamento conservativo effettuato da un fisioterapista può essere efficace solo nel nel ritardarne il decorso, in casi non gravi.


E dopo l'intervento?

Dopo l’intervento chirurgico la riabilitazione da effettuare con un fisioterapista preparato e specializzato si pone come obiettivi:

- riduzione del gonfiore: tramite massaggi drenanti, movimenti delle dita e tenendo la mano in appoggio e sopraelevata.

- trattamento della cicatrice chirurgica: consiste in massaggi di scollamento della cicatrice e dei tessuti circostanti, poiché le complicanze più comuni post-intervento che possono compromettere il recupero completo del movimento delle dita, sono la formazione di aderenze nell’area circostante alla cicatrice chirurgica.

- recupero estensione delle dita: nel post-intervento viene prescritto l’utilizzo di un tutore che mantiene estese le dita, è indicato toglierlo spesso durante la giornata per poter effettuare esercizi progressivi di mobilità in flesso-estensione delle dita.

- recupero movimento dita e polso: tramite mobilizzazioni passive fatte dal fisioterapista, ed esercizi di mobilità attiva eseguiti dal paziente stesso.

- recupero forza dita e polso: tramite esercizi progressivi di rinforzo di tutti i muscoli della mano e del polso.

- educazione del paziente: al paziente verranno insegnati gli esercizi fatti in ambulatorio in modo che li possa replicare in modo costante anche al domicilio.


Se hai bisogno di uno studio fisioterapico di fiducia, per effettuare una valutazione delle tue problematiche alla mano, legate alla difficoltà ad estendere le dita, a dolore e rigidità, o sei vuoi effettuare il percorso di riabilitazione post operatoria, puoi contattare il Centro Riabilitativo Reggiano!




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